Come calcolare il prezzo dell’oro

oro usatoLa quotazione giornaliera gold e silver è il riferimento essenziale per ogni operatore del settore che deve effettuare transazioni di tipo commerciale.
In base all’andamento delle Borse internazionali e alla domanda/offerta del metallo prezioso, si stabilisce un valore intermedio e alla fine della seduta dell’LBMA (London Buillon Market Associaton) si raggiunge il “prezzo spot” del metallo puro.
Grazie ad indicatori specializzati come il Buillon Vault il “fixing ufficiale”, valido e uguale in tutto il mondo, viene diffuso on line in tempo reale.
Per stabilire il prezzo di qualsiasi oggetto prezioso bisogna fare riferimento alla “caratura” (espressa in millesimi) che, per l’oro lavorato, è 18K (più raramente 14 o 10K), mentre per l’argento è 925/1000 o 800/1000, in base alla quantità di metallo contenuto nella lega.
E’ evidente, quindi, che “oro usato” (750/1000) ed “oro fino” (999/1000), non sono la stessa cosa.
Di questa differenza bisogna tener conto quando si vuole calcolare il valore economico di collier, braccialetti, anelli, orologi e così via.
In caso di dismissione, chi preferisce la “valutazione fai-da-te”, con poche decine di euro può acquistare su internet alcuni kit che consentono di individuare il titolo esatto dell’oro e di effettuare una stima attendibile.
Successivamente, consultando le tabelle del gold price, basterà moltiplicare il prezzo al grammo per il peso reale degli oggetti.
Per evitare perdite di tempo e denaro, si possono chiedere “vautazioni gratuite” presso qualsiasi Compro Oro, anche on line, e poi detrarre la commissione che il negoziante trattiene per sé.
Quest’ultimo, a sua volta, a meno che non si tratti di oggetti rovinati o rotti da destinare alla fusione, ricolloca nel circuito i beni acquisiti rivendendoli a prezzi concorrenziali.
Un modo utile per far fruttare al meglio la vendita, è senz’altro quello di non accettare subito la prima proposta e soprattutto di “negoziare l’offerta al rialzo”.
Questo perché, nonostante la quotazione gold e silver sia la stessa in ogni Continente e Paese, il trattamento economico può cambiare (e anche di molto) da negozio a negozio.
Non deve sorprendere, quindi, se recandosi presso più punti vendita per cedere i propri gioielli, si riceveranno “offerte molto diverse”: non sottovalutate che l’oro point, indipendentemente dal guadagno in sé, ha l’esigenza di pagare vari costi legati all’attività (personale, stoccaggio della merce, locazione, utenze, advertising), estremamente variabili, ma comunque onerosi.
E’ ovvio che i moderni Banco Metalli on line non avendo una “sede fisica” e non dovendo sostenere tante spese, sono in grado di offrire tariffe più allettanti e più alte, anche del 20% in più, però l’oro può essere venduto solo al negozio fisico.
Ma facciamo un esempio pratico.
Poniamo il caso che avete deciso di vendere i vostri oggetti preziosi e che siano stati valutati circa 1000 euro.
Vi potrà capitare che un Compro Oro applicherà una commissione del 6% e dai 1000 euro scalerà solo 60 euro, mentre un altro gioielliere vi addebiterà il 25% della somma, pari a 250 euro: una bella differenza!
Negli ultimi tempi causa il rallentamento e, nei casi peggiori, la paralisi della nostra economia, molti italiani hanno trovato un impiego sicuro e remunerativo proprio nel comparto orafo.
Come molti sanno, nel ranking mondiale dei paesi produttori di gioielli l’Italia è al terzo posto (dopo India ed USA) soprattutto grazie all’originalità e all’eccellenza delle sue creazioni, molto richieste all’estero.
Ecco perché molti operatori professionali e giovani imprenditori alla ricerca di prima occupazione, oggi si orientano sempre più verso il franchising non solo come nuova opportunità di impiego, ma soprattutto come “modello di business” dinamico e vincente.
Regolamentato dalla legge 129/2004 nota come “Norma per la disciplina dell’affiliazione commerciale”, il franchising è la soluzione ideale per chi vuole investire poco con ottime prospettive di guadagno.
Aprire un negozio “Compro Oro in franchising”, infatti, comporta rischi bassissimi (la merce invenduta viene puntualmente ritirata evitando la perdita di ingenti capitali) ed è molto redditizio.
Da un lato si possono ottimizzare al massimo le risorse abbattendo i costi di inizio attività, dall’altro si può contare sul supporto di una realtà imprenditoriale già consolidata, in grado di fornire l’assistenza necessaria e il know how del Gruppo.
Una scelta intelligente, quindi, che si avvale dell’impriting dell’azienda a cui si aderisce e di strategie di marketing mirate e condivise con gli altri punti vendita, ma soprattutto che offre il vantaggio di partire con clienti fidelizzati che, diversamente da un negozio anonimo, già conoscono ed apprezzano il brand.