Gettoni d’oro esistono davvero e come si cambiano?

pioggia di gettoni d'oroSono migliaia gli italiani che partecipano a quiz e trasmissioni televisive delle frequenze generaliste (presenti in particolare all’interno della fascia preserale) vincendo cifre più o meno consistenti. Tuttavia, anche se i premi in palio sono elencati dal presentatore in euro, queste vincite hanno semplicemente un valore nominale nella valuta corrente; in realtà vengono corrisposte in gettoni d’oro alcuni mesi dopo, nella maggior parte dei casi sei. A questo punto il vincitore deve nuovamente riconvertire l’importo: tenendo conto di tassazioni e valutazioni varie, in genere la cifra finale che si ottiene è inferiore a quella ricevuta a titolo nominale all’inizio. Questa particolarità è dovuta al fatto che la legge italiana vieta il gioco d’azzardo in televisione (contesto non regolamentato per questa pratica): di conseguenza, per poter parlare di concorsi a premi e quiz è impossibile che vi sia una vincita in denaro contante. Ecco quindi come sono nati i gettoni d’oro, pezzi di metallo aureo di peso variabile, il cui valore complessivo corrisponde orientativamente all’importo della vincita. Ovviamente si tratta di una cifra al netto dell’Iva, quindi per valutare il valore reale di un gettone è importante considerare l’andamento dell’aliquota, passata dal 20% all’attuale 22%.
Ogni gettone ha su una faccia il logo della rete televisiva che ha commissionato l’emissione della serie (ad esempio Mediaset oppure la RAI) e ha un valore indicativo legato alle sue dimensioni, al peso e alla quantità d’oro contenuta. A questo importo vanno sottratte le diverse tassazioni che si applicano per legge alla vincita. Dopo circa sei mesi dalla partecipazione al quiz o al concorso dove si è risultati vincitori, si viene contattati dal banco metalli responsabile della coniazione dei gettoni d’oro che si ricevono. A questo punto si conosce quanti saranno i pezzi risultanti e il loro peso: in genere si tratta di oro 18 carati (la cui percentuale di oro contenuta è del 75%), con un peso variabile per esemplare dagli 8 ai 10 grammi. Esistono però esemplari realizzati in oro puro, cioè che hanno un contenuto di oro equavale almeno al 99,5%. Dopo aver controllato il certificato che attesta la validità della conversione e dove è riportato il titolo del metallo, si hanno a disposizione due alternative. La prima prevede di ritirare i gettoni, mentre la seconda consiste nel rivendere subito i pezzi al banco metalli. In questo caso l’entità del premio subisce una seconda svalutazione (la prima è la tassazione) dell’ordine del 5% circa: l’importo finale viene poi accreditato sul conto corrente del vincitore con un bonifico. Bisogna comunque tenere a mente che optando per la prima soluzione si deve poi rivendere i gettoni autonomamente per trasformarli in denaro corrente. Ci si può rivolgere ad altri banco metalli oppure direttamente alla Banca d’Italia, tuttavia la svalutazione è in genere maggiore: infatti la società che conia i gettoni d’oro applica una quotazione di favore. La monetizzazione dei gettoni d’oro può essere fatta anche nelle agenzie, nei compro oro e presso tutti gli operatori specializzati nell’acquisto di metalli pregiati. Infatti un gettone delle vincite televisive viene equiparato senza problemi a oggetti di oreficeria (oppure a un lingotto se l’esemplare è in oro puro) e quindi si può monetizzare presso qualunque compro oro applicando le norme previste per questo genere di transazione. La commissione applicata varia da caso a caso e il cambio tiene ovviamente conto del valore dell’oro in quel momento. Ad esempio, se la quotazione applicata al metallo 18 carati è di 20 euro al grammo, il valore di un gettone dal peso di 10 grammi è di 200 euro.
Per fare un esempio pratico, si ricorda il caso di Mauro Marin, il vincitore del Grande Fratello 10 che aveva ricevuto in premio 250.000 euro: alla somma sono stati sottratti l’aliquota Iva (all’epoca al 20%) e l’Irpef al 20%. Quindi il cambio dell’oro ha portato a un’ulteriore riduzione dell’ordine di 10.000 euro. La somma finale accreditata sul conto corrente del vincitore è stata alla fine 150.000 euro. Un ruolo importante nel determinare la cifra finale è stato svolto l’andamento del prezzo dell’oro e i modo in cui si è modificato tra la vincita e l’effettiva monetizzazione del premio.