Il rispetto della normativa dei compro oro

oro da investimentoCome tutte le attività professionali, anche quella dei Compro oro è regolamentata da precise disposizioni di legge contenute nella normativa di riferimento.
Nella fattispecie, i commercianti devono ottemperare agli obblighi previsti dalla legge 7/2000 nota come “Nuova disciplina del mercato dell’Oro” (pubblicata il 21 gennaio dello stesso anno sulla Gazzetta Ufficiale) che riprende i principi già espressi nella Direttiva 98/80 dell’UE sul commercio dell’oro.
Alla vigente legge, inoltre, si integra un documento redatto dalla Banca d’Italia denominato “Chiarimenti in materia d’oro” del 20 gennaio 2001 che fornisce ulteriori precisazioni sulle negoziazioni tra privati e Compro Oro e sulla corretta destinazione d’uso dei beni ceduti.
Agli inizi del nuovo millennio, la funzione dei primi Compro Oro è stata importantissima: la mission era quella di incentivare i consumi delle famiglie che, complice la crisi economica, si erano progressivamente impoverite.
Per milioni di italiani, infatti, i Compro Oro hanno rappresentato la soluzione ideale per fronteggiare le difficoltà economiche, tanto da preferirli ai canali più tradizionali, come le società finanziarie o le banche che, a fronte di un prestito, praticavano condizioni troppo onerose.
Liquidità immediata, ottimi ricavi anche in caso di investimento a breve e medio termine, transazioni eseguite in totale sicurezza, sono soltanto alcune delle buone ragioni che hanno spinto pensionati, casalinghe, lavoratori, studenti universitari a tirar fuori oggetti preziosi dismessi e suppellettili di ogni genere per “fare cassa”, spesso senza distinguere un Compro Oro da un Banco Metalli.

A diversificare l’attività di queste due realtà imprenditoriali è, ancora una volta, la legge grazie alla quale è possibile fugare ogni dubbio e capire le diverse peculiarità e l’organigramma dell’una e dell’altra.
I Compro oro, ad esempio, sono muniti di licenza di vendita all’ingrosso rilasciata dall’Ufficio Permessi della Questura territorialmente competente e devono limitarsi alla “commercializzazione di oro usato” (acquisizione di gioielli da privati), rivenderlo al pubblico o altri operatori specializzati oppure, in caso di rottami, cederlo alle fonderie.
In effetti, l’attuale normativa sancisce che i Compro Oro non sono abilitati all’estrazione di oro puro nè possono ricollocarlo sotto forma di “oro da investimento” (placche, monete o lingotti).
Da un punto di vista fiscale, trattandosi di oro lavorato, nelle operazioni di compravendita il negoziante è tenuto ad applicare l’Iva.
In caso di vendita di oro usato o rottami destinati alla fusione, invece, il Compro Oro non deve applicare alcuna imposta sul valore aggiunto.
Per evitare possibili tentativi di eludere l’IVA, in un apposito registro il negoziante è obbligato ad identificare il venditore e a riportare la descrizione dei preziosi, specificando se si tratta di oro usato o da alienare, con tanto di foto allegata.
In questo modo non è possibile alterare, in alcun modo, lo stato originario degli oggetti e i dati registrati restano a disposizione delle Forze dell’Ordine e dell’UIC (oggi Banca d’Italia) per eventuali verifiche sulla “tracciabilità” o indagini mirate in materia di “antiriciclaggio”.
In qualità di soggetto giuridico, il titolare di un negozio Compro Oro è consapevole di rispondere, sia amministrativamente che penalmente, in caso di violazioni a suo carico.

I Banco Metalli, invece, sono riconosciuti direttamente dalla Banca Centrale ed iscritti all’Albo speciale degli “Operatori professionali in Oro“.
Per legge devono costituire una società di capitale e tutti i soggetti che ne fanno parte devono essere in possesso di determinati requisiti morali (nessuna condanna o carichi pendenti).
Solo a queste condizioni possono svolgere l’attività che si estende anche all’estrazione di oro fino e alla rivendita di oro riciclato sotto forma di oro da investimento.
Tutto questo determina molti vantaggi anche da un punto di vista ambientale.
Bisogna considerare, infatti, che la dissoluzione dell’oro dai minerali rocciosi o dagli altri metalli con cui è legato – ma anche il suo recupero da sim card, leghe dentali o componenti elettronici – avviene mediante processi invasivi che prevedono l’utilizzo di cianuro, gas e reagenti chimici. Il Banco Metalli, invece, attraverso il “riciclo dell’oro“, contribuisce a ridurre le emissioni di sostanze tossiche, nocive per l’uomo e l’habitat.

Per questo è di fondamentale importanza rivolgersi a professionisti del settore rispettosi della legge e competenti come “OroElite“: un’azienda seria che, oltre ad offrire servizi di qualità e le migliori quotazioni del mercato, mette a disposizione del cliente l’esperienza maturata in anni e anni di lavoro svolto con zelo e con passione, e sempre più a favore di politiche eco-sostenibili.