Vendere oro usato – quale strategia seguire?

xIMG_1483Può capitare di ricevere in dono alcuni gioielli che poi non si usano perché non rispondono alle proprie esigenze oppure perché sfortunatamente si rompono. Per evitare di lasciarli inutilizzati all’interno del portagioie, li si può trasformare in denaro contante per finanziare alcune spese necessarie (ad esempio il tagliando della macchina) oppure più o meno voluttuarie, come l’acquisto di un tablet o sottoporsi a un percorso benessere per recuperare le energie. Il tutto avviene senza intaccare i propri risparmi in quanto è sufficiente vendere gioielli usati in un compro oro della propria città. Si tratta di un’opearazione semplicissima, facile e veloce, praticata da un numero sempre maggiore di utenti, ma che tuttavia deve essere realizzata mettendo in pratica alcuni accorgimenti basilari per poter ottenere la massima quotazione oro.
Infatti bisogna tenere a mente che i prezzi offerti dai vari compro oro sono molto diversi tra loro: in genere gli esercenti sottraggono una percentuale variabile del 30-35% al fixing dell’oro, cioè al valore ufficiale del metallo puro determinato due volte al giorno dalla Borsa di Londra e valido per tutti i mercati e gli operatori che trattano l’oro. Per questo motivo è necessario prendere le dovute informazioni sia sul prezzo dell’oro che sulle quotazioni offerte dai diversi negozi. Inoltre bisogna conoscere la caratura del proprio oro usato, in quanto i gioielli sono in oro 18 carati, cioè hanno un contenuto di metallo prezioso pari a 750 millesimi. In ogni caso è bene controllare il marchio inciso sulla superficie del gioiello per sapere quale sia la percentuale di metallo aureo contenuta. Avere un po’ di competenza in materia consente di sapere in anticipo quanto si può ricavare dalla transazione commerciale e poter evitare proposte fuori mercato e non credibili.
Per ottenere la massima quotazione oro si consiglia di effettuare una ricerca online navigando sul web oppure sfruttando le possibilità offerte dai motori di ricerca: è sufficiente digitare all’interno dell’apposito campo “compro oro” e il nome della propria città oppure della zona in cui si vive per ottenere numerosi risultati. A questo punto si selezionano gli esercizi commerciali più vicini alla propria abitazione o al posto di lavoro e si sceglie quello che offre la quotazione migliore comparando i prezzi offerti. Basta visitare il sito web dei vari compro oro per determinare quale sia il più conveniente e quale proponga il maggior numero di servizi. Ad esempio si può usufruire del servizio blocca prezzo, che permette di mettere al riparo la transazione commerciale da improvvisi ribassi del valore dell’oro. Si tratta di un servizio gratuito e senza impegno. La scelta di un negozio vicino a casa è la soluzione più indicata per evitare di dover girare a lungo portando con sè una certa quantità di preziosi all’andata e somme in contanti al ritorno.
Per vendere gioielli usati si consiglia di pesare i monili personalmente a casa, usando preferibilmente una bilancia digitale a due cifre: in questo modo si ha un’idea approssimativa di quanto valga l’oro che si vuole alienare in quanto questo metallo è valutato a peso. In secondo luogo, una volta raggiunto il negozio, è bene fare attenzione ad alcuni fattori: la bilancia dove l’esercente o il commesso pesa l’oro usato deve essere in bella vista e permettere all’utente di visionare il risultato della pesatura. In caso contrario bisogna rivolgersi a un altro compro oro perché questo fatto è sinonimo di poca affidabilità. L’esercente deve sempre richiedere alla persona che vende l’oro un documento d’identità valido e riportare la quantità d’oro usato alienata, il numero dei pezzi e la loro descrizione su un apposito registro delle vendite: quest’ultima procedura è fondamentale per attestare la transazione. Inoltre il pagamento può essere fatto in contanti soltanto se l’importo in questione non supera i 3.000 euro, cioè la cifra limite stabilita dalla normativa anti-riciclaggio. In caso contrario il pagamento avviene attraverso un bonifico bancario o postale. Violare la legge comporta pesanti sanzioni sia per l’esercente che per l’utente.

Gettoni d’oro esistono davvero e come si cambiano?

pioggia di gettoni d'oroSono migliaia gli italiani che partecipano a quiz e trasmissioni televisive delle frequenze generaliste (presenti in particolare all’interno della fascia preserale) vincendo cifre più o meno consistenti. Tuttavia, anche se i premi in palio sono elencati dal presentatore in euro, queste vincite hanno semplicemente un valore nominale nella valuta corrente; in realtà vengono corrisposte in gettoni d’oro alcuni mesi dopo, nella maggior parte dei casi sei. A questo punto il vincitore deve nuovamente riconvertire l’importo: tenendo conto di tassazioni e valutazioni varie, in genere la cifra finale che si ottiene è inferiore a quella ricevuta a titolo nominale all’inizio. Questa particolarità è dovuta al fatto che la legge italiana vieta il gioco d’azzardo in televisione (contesto non regolamentato per questa pratica): di conseguenza, per poter parlare di concorsi a premi e quiz è impossibile che vi sia una vincita in denaro contante. Ecco quindi come sono nati i gettoni d’oro, pezzi di metallo aureo di peso variabile, il cui valore complessivo corrisponde orientativamente all’importo della vincita. Ovviamente si tratta di una cifra al netto dell’Iva, quindi per valutare il valore reale di un gettone è importante considerare l’andamento dell’aliquota, passata dal 20% all’attuale 22%.
Ogni gettone ha su una faccia il logo della rete televisiva che ha commissionato l’emissione della serie (ad esempio Mediaset oppure la RAI) e ha un valore indicativo legato alle sue dimensioni, al peso e alla quantità d’oro contenuta. A questo importo vanno sottratte le diverse tassazioni che si applicano per legge alla vincita. Dopo circa sei mesi dalla partecipazione al quiz o al concorso dove si è risultati vincitori, si viene contattati dal banco metalli responsabile della coniazione dei gettoni d’oro che si ricevono. A questo punto si conosce quanti saranno i pezzi risultanti e il loro peso: in genere si tratta di oro 18 carati (la cui percentuale di oro contenuta è del 75%), con un peso variabile per esemplare dagli 8 ai 10 grammi. Esistono però esemplari realizzati in oro puro, cioè che hanno un contenuto di oro equavale almeno al 99,5%. Dopo aver controllato il certificato che attesta la validità della conversione e dove è riportato il titolo del metallo, si hanno a disposizione due alternative. La prima prevede di ritirare i gettoni, mentre la seconda consiste nel rivendere subito i pezzi al banco metalli. In questo caso l’entità del premio subisce una seconda svalutazione (la prima è la tassazione) dell’ordine del 5% circa: l’importo finale viene poi accreditato sul conto corrente del vincitore con un bonifico. Bisogna comunque tenere a mente che optando per la prima soluzione si deve poi rivendere i gettoni autonomamente per trasformarli in denaro corrente. Ci si può rivolgere ad altri banco metalli oppure direttamente alla Banca d’Italia, tuttavia la svalutazione è in genere maggiore: infatti la società che conia i gettoni d’oro applica una quotazione di favore. La monetizzazione dei gettoni d’oro può essere fatta anche nelle agenzie, nei compro oro e presso tutti gli operatori specializzati nell’acquisto di metalli pregiati. Infatti un gettone delle vincite televisive viene equiparato senza problemi a oggetti di oreficeria (oppure a un lingotto se l’esemplare è in oro puro) e quindi si può monetizzare presso qualunque compro oro applicando le norme previste per questo genere di transazione. La commissione applicata varia da caso a caso e il cambio tiene ovviamente conto del valore dell’oro in quel momento. Ad esempio, se la quotazione applicata al metallo 18 carati è di 20 euro al grammo, il valore di un gettone dal peso di 10 grammi è di 200 euro.
Per fare un esempio pratico, si ricorda il caso di Mauro Marin, il vincitore del Grande Fratello 10 che aveva ricevuto in premio 250.000 euro: alla somma sono stati sottratti l’aliquota Iva (all’epoca al 20%) e l’Irpef al 20%. Quindi il cambio dell’oro ha portato a un’ulteriore riduzione dell’ordine di 10.000 euro. La somma finale accreditata sul conto corrente del vincitore è stata alla fine 150.000 euro. Un ruolo importante nel determinare la cifra finale è stato svolto l’andamento del prezzo dell’oro e i modo in cui si è modificato tra la vincita e l’effettiva monetizzazione del premio.

Prezzo oro puro e usato, quali sono le differenze

Lingotti OroEliteL’oro non è soltanto un metallo prezioso usato in oreficeria e gioielleria ma anche un bene rifugio: di conseguenza viene spesso acquistato dagli investitori al posto di azioni e obbligazioni quando l’economia è in ribasso. Infatti il metallo aureo è quotato in Borsa, ma a differenza degli investimenti azionari, è molto più stabile nel medio/lungo periodo; invece dal punto di vista del breve periodo si assiste a continui mutamento e oscillazioni nel prezzo dell’oro. Durante una giornata il suo valore può salire o scendere anche di alcuni centesimi. L’estrema volatilità delle quotazioni è data dal rapporto tra domanda e offerta, dalla situazione geopolitica ed economica internazionale e dalle aspettative degli investitori sull’andamento del mercato.
Il fixing, cioè il prezzo dell’oro, viene fissato alle 10:30 e alle 15:30 ora locale dalla Borsa di Londra e poi adottato anche sugli altri mercati internazionali dove avvengono transazioni commerciali con questo metallo prezioso come oggetto. Fino all’agosto 2014 la quotazione dell’oro veniva determinata dal cosiddetto Club of Five, cioè da un gruppo dei cinque maggiori istituti finanziari e mercanti che trattavano in metallo aureo. Tra questi c’erano la Société Générale, l’HBSC Bank degli Stati Uniti e la Deutsche Bank. A partire da questa data, invece, il compito di fissare il prezzo dell’oro è stato affifato alla London Bullion Market Association, detta anche IBA (Ice Benchmark Administration). Quando la domanda e l’offerta del metallo aureo si equivalgono, l’ente emette il fixing. Le altre due associazioni che si erano candidate al ruolo erano il Cme Group-Thomson Reuters (a cui è stata invece demandata la quotazione dell’argento) e il London Metal Exchange.
Quando si parla di oro bisogna distinguere tra il metallo a 24 carati e quello a 18 carati: il primo, infatti, viene impiegato per gli investimenti sotto forma di lingotti e la percentuale di oro minima presente è del 99,9%. Invece negli altri settori si impiega un materiale formato da oro e da metalli leganti, il cui compito è rendere il metallo più resistente e duraturo nel corso del tempo: infatti il metallo aureo è molto duttile e malleabile. Da un lato ciò ne favorisce la lavorazione, dall’altro nel corso del tempo gli oggetti prodotti perdono peso (e quindi diminuiscono di valore) e si danneggiano. In genere il titolo, cioè la percentuale di oro presente, della lega usata in gioielleria e in oreficeria è 750 oppure 500 su 1000: ciò vuol dire che su 1000 parti rispettivamente sono 750 o 500 quelle d’oro. La percentuale restante è formata dai metalli leganti, che possono essere argento, rame, cobalto, ferro oppure palladio: dato che il valore degli oggetti che si vendono presso i compro oro è determinato dalla quantità di metallo prezioso presente, l’oro 18 carati viene considerato maggiormente rispetto a quello 14 carati.
Bisogna tenere a mente che il prezzo dell’oro determinato dalla Borsa di Londra si riferisce al metallo puro: di conseguenza è necessario effettuare una proporzione per conoscere la quotazione della lega 18 oppure 14 carati: nel primo caso si sottrae il 30-35% del valore, nel secondo circa il 60%. Infatti ogni compro oro applica quotazioni differenti per poter avere un margine di guadagno più o meno ampio, considerando anche i costi che deve affrontare per gestire, immagazzinare e fondere l’oro vecchio acquistato. Di conseguenza è necessario valutare con attenzione diversi fattori quando si decide di vendere il proprio oro vecchio oppure, al contrario, di investire nel metallo aureo. Nel primo caso si consiglia di fare riferimento a un compro oro affiliato a una rete diffusa sul territorio italiano oppure che fa parte di una società conosciuta e affidabile. Nel secondo caso è invece bene recarsi presso un banco metalli per acquistare oro da investimento sotto forma di lingotti 24 carati. Un ottimo accorgimento consiste nel consultare il sito della Banca d’Italia, dove si trova l’elenco di tutti gli Operatori Professionali operanti nel settore dell’oro. Per registrarsi gli esercizi commerciali devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali e stringenti, che ne certificano la serietà e l’affidabilità, rendendo sicura la transazione.

Oro fisico o lingotti quale tra questi è un buon investimento?

prezzo-oro-da-investimentoIl modo più semplice per acquistare oro da investimento è puntare su Exchange Traded Commodity (ETC), fondi oppure certificati specializzati. Nel primo caso si tratta di strumenti quotati che consentono anche un unico grande investimento verso una sola materia prima. In genere vengono impiegati derivati: sono contratti finanziari che vengono relazionati all’andamento borsistico dell’oro puro. L’oro finanziario viene preferito all’oro fisico perchè si determina in maniera più veloce e preciso il suo valore. Il metallo quotato in Borsa, infatti, viene quotato due volte al giorno dalla piazza di Londra e subisce fluttuazioni in base alla situazione geopolitica e all’andamento degli investimenti. Anche se è più comodo, l’investimento nell’oro finanziario è più rischioso, proprio perchè ha un comportamento uguale a quello delle azioni. Al tempo stesso vi sono i rischi legati allo strumento che si sceglie e, nel caso degli ETC, quelli dell’insolvenza dell’emittente.

Un altro modo per investire in questo bene rifugio è attraverso l’oro fisico, sotto forma di lingotti: dal 2000, infatti, anche i risparmiatori privati possono possedere oro non lavorato. Dato che ne esistono di varie dimensioni, quando si acquistano i lingotti bisogna tener presente che il valore al grammo ha un rapporto inversamente proporzionale al peso: ad esempio, un solo lingotto da un chilo costa di meno di 1000 esemplari da un grammo, in quanto i costi di produzione sono maggiori. Per investire in maniera conveniente nell’oro fisico si consiglia di acquistare lingotti da 12,5 Kg circa, quelli più usati nei mercati regolamentati del metallo giallo. Devono avere una purezza del 99,5% almeno, un numero di serie e la certificazione ufficiale del peso; questa si ottiene grazie alla saggiatura, processo di verifica dai parametri molto severi. Quindi sono rifiniti da un raffinatore autorizzato.
Solo così i lingotti vengono definiti dal mercato professionale di settore come Good Delivery e mantengono il loro status finché non escono dal circuito. Anche se vengono conservati nei caveau delle banche e degli intermediari accreditati risultano sempre Gold Delivery, perchè ogni loro spostamento viene registrato. Si tratta della cosiddetta catena dell’integrità: quando un lingotto viene ritirato si spezza. Ciò vale anche nel caso in cui si effettui il deposito in una cassetta di sicurezza perchè non è possibile garantire l’integrità del lingotto. L’unico modo è effettuare un nuovo test a carico del proprietario; in alternativa si corre il rischio di svalutazione. Il prezzo più alto è ottenuto dall’oro fisico che non esce dal mercato, dato che non si deve ripetere la saggiatura. Bisogna tenere a mente che il mercato dell’oro italiano conta pochi rivenditori, quindi investire in oro fisico risulta più costoso e si può comprare soltanto una tipologia di lingotti. Una soluzione più conveniente risulta il mercato europeo. L’oro da investimento migliore a 5 anni è quello fisico, ma è necessario che il rivenditore sia assolutamente affidabile e che sia iscritto nella lista degli operatori autorizzati dalla Banca d’Italia. Si tratta di aziende che rispettano i requisiti posti dalla legge italiana per poter vendere oro fisico da investimento. In questo modo si compra l’oro presso un rivenditore affidabile, certificato e competente, che non si improvvisa sul mercato. La lista ufficiale della Banca d’Italia non permette di capire quali siano i migliori rivenditori, ma evita agli acquirenti di avere brutte sorprese oppure di essere vittima di truffe.
Gli operatori del settore dell’oro che possono vendere il metallo fisico sono le banche e i banco metalli: bisogna tenere a mente, però, che spesso gli istituti di credito preferiscono gli strumenti finanziari che hanno come oggetto l’oro. Di conseguenza gestiscono per lo più ETC, obbligazioni, fondi e tutte le varie forme dell’oro finanziario, in quanto sono più facili da monitorare e più renumerativi per loro. In genere sono i banco metalli a vendere l’oro fisico, tuttavia non sono diffusi in modo capillare sul territorio. Per questo motivo si può decidere di acquista il metallo online, anche se spesso vengono richiesti pagamenti anticipati.

Differenze oro e argento, purezza dei metalli

lingotti moneteI metalli preziosi possono essere molto diversi tra loro per caratteristiche e reperibilità, tuttavia si caratterizzano per essere molto costosi e per essere tra i materiali più importanti usati in gioielleria e nella creazione di monili. Infatti quasi sempre gli anelli, i braccialetti, le collane, i ciondoli, i pendenti e gli orecchini sono fatti in argento, platino, oro e le leghe di quest’ultimo metallo, come l’oro giallo, l’oro rosa e l’oro bianco. Proprio per il fatto di essere molto preziosi questi metalli sono considerato un ottimo investimento.

Il valore dei metalli preziosi è determinato sia dalle sue proprietà e dal suo impiego che dalla difficoltà di estrazione e dalla sua rarità. Per questo motivo il platino, anche se è presente in natura in quantità doppie rispetto all’oro, risulta un metallo molto più raro: ciò è determinato dal fatto che non si trova quasi mai allo stato puro e per questo il processo di estrazione è lungo e complicato. Infatti bisogna scinderlo dall’iridio, dal rodio, dal rame, dal ferro, dal palladio e dal nichel al quale è associato. Il platino si caratterizza per il suo colore bianco argenteo e per essere estremamente duttile e malleabile; è molto resistente all’ossidazione e alla corrosione e per questo è molto apprezzato nel settore della gioielleria. Allo stesso tempo viene usato anche per scopi industriali in quanto è un elemento catalitico, resistente alle alte temperature e agli agenti chimici (zolfo, cianuri e acidi) e un ottimo conduttore elettrico.

Anche l’oro è un metallo veramente duttile e facilmente lavorabile, che si distingue per il suo colore giallo brillante: come il platino non risente dell’azione degli acidi ed è sensibile solo all’acqua ragia. Lo si trova in natura come lamelle all’interno delle rocce, pagliuzze nei depositi alluvionali e pepite. Le sue destinazioni d’uso principali sono la realizzazione di gioielli, il conio di monete e l’essere il riferimento standard per determinare il valore di molte valute nazionali. Infine viene utilizzato anche nell’industria elettronica e nell’odontoiatria. Proprio per le sue caratteristiche l’oro non può essere usato allo stato puro e quindi va reso meno morbido creando una lega con altri metalli: per questo viene detto a 18 carati. Infatti su 1000 parti 750 sono d’oro e le rimanenti 250 di altri metalli. Solo l’oro da investimento viene commercializzato puro (24 carati) sotto forma di lingotti. Il metallo aureo impiegato in gioielleria in genere viene legato al rame o all’argento e assume una colorazione particolare in base alla tipologia di lega. Il colore assunto dal metallo determina anche il nome della lega. Ad esempio l’oro rosso prevede la fusione dell’oro con il rame, mentre l’oro verde è composto da 750 parti di oro, 125 di rame e 125 d’argento. Invece nell’oro blu viene aggiunto il ferro.

L’oro giallo è uno dei metalli più utilizzati in gioielleria ed è una lega di oro, rame e argento: quest’ultimo è presente in percentuale minore. Spesso le persone che non hanno esperienza nel settore credono che l’oro giallo sia il metallo puro a differenza di quanto accade con i metalli colorati. Anche l’oro bianco è molto diffuso ed è una lega di oro, palladio e nichel, che viene successivamente sottoposta a un processo di rodiatura per renderla ancora più chiara. Ha ottenuto negli ultimi anni un grande successo, soprattutto tra la giovane clientela in quanto ha un aspetto sobrio. Il prezzo dell’oro bianco è superiore a quello dell’oro giallo non per la purezza del metallo, ma per il trattamento di rodiatura. Infine l’oro rosa è formato da oro, argento e rame: la percentuale di rame presente è variabile e più aumenta e più il colore della lega tende al rosso. La manutenzione e i prezzi sono uguali a quelli dell’oro giallo. Negli ultimi anni sono diventati di moda gli anelli e le fedi in oro rosa.

Infine l’argento è molto impiegato in gioielleria: si caratterizza per essere bianco lucido e poco più duro dell’oro. Più il metallo è puro e più il suo colore è chiaro. Infatti, a causa della sua duttilità, l’argento deve essere legato con il rame o con un altro metallo per poter essere lavorato. Di conseguenza il metallo puro da investimento viene commercializzato in lingotti, mentre i gioielli hanno un grado di purezza variabile. I soli titoli ammessi dalla legge italiana sono 800, 950 e 925.

Compro oro: vendere oro usato

punte oroSe un giorno dovessimo decidere di vendere il nostro oro inutilizzato ormai da tempo. Vecchie catenine, anellini, orecchini dei quali non ricordavamo neanche più l’esistenza e che sono ritornati alla luce quando abbiamo messo ordine nei cassetti di un mobile che non aprivamo da anni.

Quali sono le mosse da fare?
Non è necessario, come accadeva in passato, andare in “pellegrinaggio” da un orefice all’altro per ottenere una stima e decidere quale è il più conveniente per le nostre necessità. Oggi basta collegarsi ad internet e digitare due sole parole: compro oro, per trovare spiegato in maniera minuziosa come sono organizzati gli operatori professionali oro.

Esiste una differenza essenziale, che non tutti conoscono, fra banco metalli e compro oro, il primo è autorizzato sia a fondere che trasformare il metallo del quale entra in possesso, che si tratti di oro, argento o altri metalli preziosi, ma non può trattare direttamente con il privato cittadino. Al contrario, il compro oro può acquistare e rivendere oro usato al privato, può relazionarsi con il banco metalli ma non può fondere i metalli preziosi, a meno che non sia anche banco metalli.

Alcuni negozi di compro oro, dopo aver fatto trascorrere il tempo minimo richiesto per legge, possono scegliere di mettere in vendita i gioielli che hanno acquistato, dopo averli rimessi a nuovo e che possono avere un mercato, senza fonderli o smontarli. In ogni caso si tratta di attività con una serietà garantita, parliamo principalmente delle insegne note, che seguono ed eseguono scrupolosamente quanto stabilito dalla legge e che periodicamente sono sottoposti a controlli da parte della Pubblica Sicurezza. Molti negozi fanno in modo che le loro vetrine non permettano di vedere all’interno, usando manifesti o simili, questo per garantire l’anonimato del cliente.

Vediamo in che modo la nostra ricerca su internet ci può facilitare il lavoro: innanzitutto cercando le attività più vicine al nostro domicilio e verificare quale fra di loro offre la migliore quotazione per l’oro. Verifichiamo, per non trovarci in futuro ad avere problemi, la solidità ed il buon nome del negozio che abbiamo scelto. Per i più pignoli sarà interessante sapere che è possibile controllare le credenziali degli operatori che commerciano in oro su elenchi gestiti dalla Banca d’Italia e consultabili on line. A questo punto è conveniente bloccare il prezzo offerto e anche quest’operazione si può effettuare comodamente dal proprio computer.

Come da prassi, la quotazione dell’oro viene resa nota due volte al giorno, da un team di banche accuratamente scelte che analizzano l’andamento del mercato dei metalli preziosi, valutando la consistenza della richiesta e dell’offerta, a livello mondiale, e decidendo di conseguenza. Chiedendo di fissare il prezzo quando questo ha raggiunto quello che noi riteniamo più vicino alle nostre aspettative, avremmo la certezza di ricevere la cifra concordata senza tener conto delle fluttuazioni della Borsa. Di norma questo accordo vale per quarantotto ore. Occorre eseguire un’ultima operazione prima di vendere il proprio oro: pesarlo. Quasi sicuramente non avremo in casa una bilancia di precisione, ma almeno potremmo avere un’idea di massima di quello che ricaveremo. È utile ricordare che è possibile disfarsi anche di catenine rotte e persino dell’oro delle protesi dentali. Le pietre preziose, come i diamanti, possono essere valutate a parte e smontate dai gioielli per poter stabilire la quantità reale di metallo.

Il Compro Oro può pagare in contanti fino a 2.999,99 euro, in caso di cifre più alte, per legge sarà necessario un pagamento rintracciabile, come il bonifico, in questo caso è bene farsi sempre rilasciare una ricevuta. Di contro il compratore chiederà un documento di identità che servirà a completare la registrazione, obbligatoria, dove oltre agli estremi del venditore saranno indicati in maniera esaustiva gli oggetti offerti. Giusta salvaguardia per entrambi e utile per contrastare il riciclaggio di oggetti rubati. Per grandi quantitativi di metallo prezioso, alcuni Compro Oro offrono, a pagamento, un servizio di ritiro a domicilio effettuato con furgoni blindati. Ora che siamo venuti in possesso di queste informazioni e siamo certi del da farsi possiamo tranquillamente procedere e concludere la nostra operazione.